sabato 5 settembre 2009

Spoleto: dai fasti del Ducato al Festival dei Due Mondi

Una città dalle origini antichissime
Posta alle pendici del Monteluco e ai margini della Val Nerina, Spoleto è una delle città d’arte più belle e frequentate dell'Umbria, in virtù della ricchezza e dell’eccezionalità delle emergenze storico-artistiche, del pittoresco contesto ambientale e, non ultimo, di un programma di eventi e manifestazioni di forte richiamo (come ad esempio l’ormai celeberrimo Festival dei Due Mondi). Spoleto città d’arte e cultura, dunque, prerogative senza dubbio legate alla sua nobile e vetusta storia: di antichissime origini italiche (resti di mura ciclopiche), la tradizione vuole che, durante la discesa di Annibale in Italia alla volta di Roma (Seconda Guerra Punica, III sec. a. C.), Spoleto sconfisse il condottiero cartaginese, infliggendogli perdite tali da convincerlo ad abbandonare i suoi intenti e a fuggire verso il Piceno e le Puglie. Si narra che sugli assedianti venne gettato dell’olio bollente, da cui il cosiddetto ”Olio della Torre”, oggi rinomato prodotto locale. Spoletium fu poi fiorente municipio dell’Urbe e sede di numerose ville patrizie. Di quest’epoca rimangono copiose vestigia, tra cui l’Arco di Druso e Germanico, il Teatro Romano, una suggestiva casa romana che si vuole appartenesse alla madre di Vespasiano, edifici, tutti e tre, risalenti al I sec. d. C.., le arcate dell’Anfiteatro (II sec.) e numerosissimi altri resti sparsi un po’ dappertutto nel centro storico, spesso incastonati in abitazioni medievali.

La Spoleto medievale
Nell’Alto Medioevo Spoleto divenne, sotto il dominio prima dei Longobardi e poi dei Franchi, la capitale di un potente Ducato, estendendo la propria autorità su vaste e fertili terre, ma iniziando ben presto a decadere. Il Ducato di Spoleto ebbe il colpo di grazia nel 1155, quando subì l’assedio dell'esercito di Federico Barbarossa, cui seguirono il saccheggio e un disastroso incendio. Più tardi Spoleto si costituì in Comune, e ciò sino al 1247, allorché fu definitivamente aggregata allo Stato Pontificio: in questo periodo il centro urbano subì una completa ridefinizione, assumendo l'odierna fisionomia. L’abitato di Spoleto, tagliato in salita da Corso Mazzini, custodisce innumerevoli scorci medioevali, visibili nelle viuzze che si dipanano dall’arteria principale: molto caratteristici, in particolare, Vicolo dello Sdrucciolo, Vicolo delle Cantoncelle e Via di Visiale con i loro archetti, Via dei Duchi, con negozi e botteghe artigiane, Via di Fontesecca, fiancheggiata da austeri palazzetti, Vicolo della Basilica e Via dell'Assalto dall’aspetto pietroso, rustico e popolare, e non ultima la curiosa “fenditura” del Vicolo delle Baciafemmine. Graziose anche le piazzette, tra cui vanno menzionate Piazza della Signoria e Piazza del Mercato, sulle quali si affacciano edifici di varie epoche e da cui ci si immette nella maggior parte delle vie e dei vicoli sopra citati e, non ultima, Piazza della Torre dell’Olio, con torri e avanzi di fortificazioni medievali. Degno di nota è anche Viale Giacomo Matteotti, che permette una passeggiata all’esterno del centro storico, tra giardini pubblici e ville storiche (stupenda la sei-settecentesca Villa Redenta). Di grande interesse sono altresì i musei, come la Raccolta Diocesana (nel Palazzo Arcivescovile), il Museo Civico, e la Pinacoteca Comunale (nel Palazzo Comunale), una delle esposizioni permanenti pubbliche più importanti della regione.

Il Duomo dell'Assunta
Se è stato il Medioevo a conferire l’impronta decisiva al paesaggio urbano di Spoleto, sempre a quest’epoca risalgono i monumenti più pregevoli della città: tra questi spicca senza dubbio il Duomo, che con la sua mole solenne domina la scenografica Piazza del Duomo, cui si accede dalla gradinata di Via dell'Arringo (platea per gli spettatori durante i concerti del Festival dei Due Mondi). Solenne costruzione romanica e simbolo di Spoleto, il Duomo fu eretto dopo le devastazioni del Barbarossa sulle rovine della Cattedrale di San Primiano (X sec.); vero capolavoro è la facciata, mossa da un elegante portico della fine del Quattrocento, archi ogivali, svariati rosoni ed uno splendido mosaico del Solsterno che ritrae Cristo benedicente tra la Vergine e San Giovanni, dai chiari influssi bizantini; a sinistra della facciata si eleva poi il possente e severo campanile del XII secolo, mentre l'interno - molto rimaneggiato nei secoli XVII e XVIII - conserva, fra le tante opere d'arte, la pavimentazione cosmatesca e gli affreschi del Pinturicchio nella Cappella del vescovo Eroli. Ancora in Piazza del Duomo si trovano il già citato Museo Civico, l’ottocentesco Teatro Caio Melisso e l’elegante Chiesa di Santa Maria della Manna d'Oro, di scuola bramantesca, edificata nel XVI-XVII secolo. Tra le tante altre intressanti chiese di Spoleto, occorre segnalare almeno la Chiesa di San Gregorio Maggiore, dalla semplice facciata e con interno e cripta medievali, la bellissima Chiesa di Sant'Eufemia, tutta in pietra e a tre absidi, l’austera Chiesa di San Nicolò, con due chiostri e splendida abside poligonale, la suggestiva Chiesa di San Salvatore (d’origine paleocristiana) e la gotica Chiesa di San Domenico, con cripta e affreschi.

La Chiesa e il Monastero di San Ponziano e la Chiesa di San Pietro
All’esterno della città meritano un cenno a parte la Chiesa e il Monastero di San Ponziano e la Chiesa di San Pietro, tra gli edifici sacri più importanti di Spoleto. Situati nei pressi della Via Flaminia, la chiesa e l’annesso monastero di San Ponziano formano un vasto complesso religioso, dedicato al santo patrono della città. L’aspetto originario degli edifici sacri si è serbato pressoché completamente, almeno dall’esterno: la chiesa del XII secolo dall'austera facciata in stile romanico e arricchita da tre monumentali absidi, presenta all'interno una cripta a cinque navate con volte a crociera, colonne e capitelli romani ed affreschi del XIV e XV secolo. San Pietro Extra Moenia (fuori le mura), dal canto suo, costituisce un piccolo gioiello d’arte romanica: ubicata come San Ponziano presso la Flaminia, l'attale chiesa è il frutto della quasi completa ricostruzione, tra il XIV e il XV secolo, di una preesistente chiesa del V secolo, a sua volta sorta sul luogo di un'antichissima necropoli; superba la facciata, sia per le magnifiche decorazioni scultoree a bassorilievo, sia per il senso generale e immediato di perfetta armonia; di fianco all'abside è infine la piccola Chiesa di San Silvestro, del Trecento.
Rocca Albornoziana e il Ponte delle Torri
L’itinerario di visita culmina con l’imponente Rocca Albornoziana, edificata nel 1362 su iniziativa dal legato pontificio Cardinale Albornoz e ad opera del grande architetto eugubino Matteo di Giovannello, detto il Gattapone. A pianta rettangolare e munita di sei robuste torri, collegate da camminamenti, si suddivide internamente in due aree: il Cortile delle armi, destinato alle truppe, e il Cortile d'onore riservato al governatore della città e circoscritto da un portico a due piani che dà accesso, nel piano superiore, alla Camera Pinta, arricchita da pregevoli affreschi quattrocenteschi. La fortezza fu residenza e soggiorno di personaggi importanti e subì più volte assedi, riuscendone però sempre indenne. Purtroppo nell’Ottocento essa fu adibita a carcere, ciò che determinò, soprattutto all’interno, irreparabili manomissioni. Dalla Rocca si giunge, infine, all’attrattiva più straordinaria di Spoleto, vale a dire lo spettacolare Ponte delle Torri, strettissimo ed interminabile passaggio a strapiombo sul sottostante Vallone Tessino. Realizzato intorno alla seconda metà del '300, sui resti di un antico acquedotto romano (e ancora per volere dell’Albornoz e su progetto del Gattapone), il ponte è lungo 236 metri ed alto 76, ed è formato da possenti arcate ogivali e da colossali piloni in pietra sui si reggono la strada e il muraglione ove scorre l’acqua, sorvegliati da torrette: è forse una delle più sbalorditive opere architettoniche dell’Italia Centrale. In un’atmosfera assai romantica e suggestiva, l’insolito e fantastico viadotto dà accesso all’altro versante della boscosa montagna e al biancastro Fortilizio dei Mulini, sorta di grancia medievale fortificata.
APPUNTI DI VIAGGIO
Come arrivare:
Da Nord prendere l’A1 in direzione Roma e uscire al casello della Valdichiana, poi prendere la E45 in direzione di Foligno ed infine la Flaminia (SS3) per Spoleto. Da Sud, invece, seguire l’A1 fino ad Orte, per poi prendere la SS75 fino a Terni ed infine la Flaminia per Spoleto. In entrambi i casi è di sicuro interesse culturale e paesaggistico utilizzare il più possibile la Via Flaminia, per le numerose emergenze site sul tragitto della storica consolare.
Eventi:
Festival Pianistico di Spoleto (aprile-maggio)
Festival dei Due Mondi (giugno-luglio)
Musike’state (luglio-settembre)
Vini nel Mondo (giugno)
Natale a Spoleto (dicembre-gennaio)
Festa patronale di San Ponziano (14 gennaio)
Link:
www.spoletonline.com

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